Sii austero con te stesso, magnanimo con gli altri (1935)

 

Sii austero con te stesso, magnanimo con gli altri; gli uomini ti sentano comandare poco e ti vedano fare molto.

Conveniamo che questo è il nostro programma. È già registrato in molti miei scritti, non con le stesse parole, ma certamente con lo stesso senso. Riserviamo il rigore, l'austerità, la rettitudine, la santa intransigenza, l'asprezza a noi stessi; e cerchiamo di essere ogni giorno più austeri, più mortificati, più penitenti, più umili, più distaccati. Rimuoviamo da noi quanto, visto negli altri, ci fa indignare, ci fa spazientire, ci fa scattare; pratichiamo invece quanto è bene, quanto, visto nel prossimo, ci edifica, ci stimola e ci entusiasma.

Inoltre, comandiamo molto poco, quasi nulla; cancelliamo la parola comando; chiediamo per favore, domandiamo per amor di Dio; ringraziamo chi ci compiace in una o in altra cosa; e, nello stesso tempo, dimentichi di noi stessi, facciamo molto noi, siamo i primi nell'azione, nella puntualità, nel lavoro, nel silenzio, nel raccoglimento, nella devozione, nello studio, nella carità, nel servizio al prossimo.