L’umiltà fa feconda l’evangelizzazione (1924)

Dio mi conceda che [i membri dell'Opera] siano sempre molto umili. Allora sì che gli daranno gloria. Oggi, quando meditavo davanti al tabernacolo, mi è venuto da pensare alla quantità di grazie e di benedizioni che Gesù nell'eucaristia avrà effuso da tutti i tabernacoli del mondo. In verità, Gesù non appare mai così umiliato come nell'eucaristia, poiché se nell'Incarnazione annientò se stesso assumendo la forma di servo, nel sacramento dell'altare non prende neppure questa apparenza, ma quella di un pezzo di pane. Sembra che a maggior annientamento, maggior fecondità.

Questo deve essere il segreto dei vostri successi; se, riflettendo seriamente, vi convinceste che tutta la vostra grandezza, la vostra influenza, il vostro potere, la vostra gloria devono fondarsi sull'umiltà, mettereste un vero impegno nel coltivare questa virtù.

Ciò che non ha ottenuto il talento, l'autorità, il potere né alcuna grandezza umana, lo otterrà l'umiltà. Se Gesù stesse nel tabernacolo in tutta la maestà della sua gloria, chi gli si avvicinerebbe? Ma quanti andiamo a lui, vedendo lo così umiliato e annientato!