Le nostre armi non sono carnali (5 marzo 1920)

Perché le nostre armi non sono carnali. Se lo fossero sarebbero impotenti, sarebbero condizionate al potere e alla forza umana, sarebbero volubili, dipenderebbero da molte cause naturali, sarebbero limitate. Ma hanno da Dio la potenza: perché tutta la nostra forza, il nostro potere sono fondati in Dio, nel quale abbiamo posto la nostra fiducia. Le nostre vittorie non sono frutto della virtù di ciascuno di noi né delle nostre forze, della nostra posizione né della scienza, perché è Dio che fornisce le armi e mette la vittoria nelle mani di colui del quale si compiace la sua onnipotenza.

Distruggendo ogni baluardo che si leva contro la conoscenza di Dio (2 Cor 10, 3-5). Perché ogni conoscenza per quanto possa sembrare eccellente, per quanto sia brillante, per quanto sembri profonda, è ignoranza e non conoscenza davanti a Dio, che è sapienza non creata.  Giacché ogni edificio, per quanto alto, se non ha Cristo per fondamenta, viene distrutto dalla sua stessa altezza. Perché è più saggio e sa meglio confutare le argomentazioni del nemico, sconvolgere i suoi piani e spianare tutti i tipi di dubbio colui che pone le fondamenta in Cristo, vede con la luce della fede e parla secondo le ispirazioni del Verbo, sapienza infinita. La vostra missione, il vostro insegnamento devono essere come quelli di Cristo: voi dovete sublimare quanto toccate, dare consolazione a chi vi si avvicina, insegnare a quanti vi circondano, illuminare chi educate, santificare chi si affida a voi, curare chi vi chiede consigli, edificare tutti.