Contributi sulla libertà



"L' essere umano che, in nome della liberta'-progresso, continua a inquinare gli ecosistemi e a disboscare intere foreste, che diventa sempre piu' sordo al grido di affamati e assetati, si e' davvero reso conto di aver imprigionato la natura  e se stesso?" Grazie,M.Serafina, per l'originalita',la profondita' e l'ampiezza di orizzonti della tua riflessione.La liberta' e' davvero un dono prezioso che va custodito e coltivato nonostante i continui e numerosi"attentati"..."Sarete liberi soltanto se suderete la vostra libertà " scrive il poeta Gibran. A tutti consiglio di leggere o di rileggere questo brano di Gibran "Parlaci della liberta' ".

Pina C., 24 settembre 2014

 

*****

 

Ciao Maria Serafina. Non è facile rispondere al tuo invito perché la Libertà, offerta da Dio ai nostri progenitori e dagli stessi rifiutata su incitamento di colui che divide, è diventata “desiderio” connaturato alla “persona” che potrà ritrovare, volendolo, solo quando, imitando il Cristo, farà ritorno a Dio Padre e Creatore.

Libertas, l'essere libero.
Le parole archetipiche sono spesso le più comuni e le più difficili - difficile scovarne gli etimi più profondi, trarne i significati più puri e completi.
La libertà, forse, si avvicina etimologicamente al piacere: libare, libidine; e anche alla fratellanza, alla famiglia: in latino i "liberi" sono i figli, e ancora oggi le liberalità sono i doni incondizionati. Anche in altre lingue è forse così: pensiamo al "freedom" inglese, così affine al "friend", all'amico, e al "Freiheit" tedesco, così affine alla "Friede", alla pace.
Quel che risulta trasparente, circa questo stato, è che la libertà è ben lontana dal pirata, dall'artista viaggiatore: non è un'erranza capricciosa e irresponsabile. La libertà sta in una trama complessa che involve interiorità e realtà esterna (ci son più vincoli in ognuno di noi che in cento dittature), pensiero, istruzione, espressione, l'ampiezza delle proprie possibilità e la stabilità della propria posizione, in un'asserzione, insomma, fluida, ma sempre rivolta al bene, al valore: niente ci fa sentire il cuore libero quanto il guardare il cielo azzurro e una natura incontaminata.  
Molti dicono che non c'è libertà fuori dalla libertà civile e che la libertà è uno stato di sforzo - come la vita -, uno sforzo titanico, fatale che tutti siamo chiamati ad esercitare per piacere nostro, per amore di chi ci è vicino, ma soprattutto perché è giusto e buono.
Dopotutto, quale è l'opposto della libertà? La cattiveria.

Volendo enumerare un “luogo” cui attribuire la parola Libertà, scelgo l’uomo in quanto “Persona”.
Partendo da essa troviamo che i concetti di libertà e coscienza sono molto vicini. La coscienza è quel nucleo profondo per cui essa comprende, giudica, fa il suo discernimento interiore e decide. In pratica la persona è la propria coscienza e oggi, non a caso, si dice che viviamo una grande crisi culturale di coscienza.
Possiamo tutti dire che siamo artefici della nostra personalità, che siamo quel che siamo perché abbiamo voluto esserlo? Ho deciso, ho perso la mia libertà, l’ho riconquistata: ecco che sono artefice di me stesso e mi potrò presentare a Dio dicendo che questa argilla l’ho fatta diventare qualcosa che ha senso, perché mi sono costruito davanti a Dio e non sono uno senza forma che prende tutte le forme degli ambienti in cui è, dunque un camaleonte sempre infelice.
Ci rendiamo artefici di noi stessi se ci costruiamo aderendo al bene nella concretezza delle situazioni in cui si spiega la nostra esistenza. Chi di noi non è in situazioni in cui potrebbe distruggersi aderendo al male? Chi di noi non è soggetto a qualche seduzione, a un complimento, a una complicità offerta o a una omertà chiesta? Tutti domani saremo provocati a costruirci secondo il bene o il male, ma la libertà di domani non è quella di oggi, è nuova perché Gesù è con noi. Cristiani liberi davanti a Dio, responsabili e che non badano al costo. Anche oggi ci siamo intesi, mio Signore! Questo è l’ideale che la Croce ci butta avanti.
I martiri non hanno mai badato e non badano ancora oggi al costo e tutti possiamo essere gente che non bada al costo; potremo piangere, soffrire, ma Gesù compatisce il dolore, ci capisce ed è contento quando non badiamo al costo. Diciamo allora qualche volta a Gesù: “Signore, costi quel che costi, scelgo te”. È una frase che da sola risolve tutto.
Se siamo onesti dobbiamo ammettere che l'uomo, nonostante una molteplicità di opinioni sulla libertà, in realtà non è libero e che tutti i tentativi per essere liberi si infrangono miseramente. Per esempio, la ricchezza, rende in un certo modo indipendenti ma non liberi.
La libertà non significa immoralità o ricchezza materiale. La libertà non significa avere possibilità «illimitate», poiché ci saranno sempre cose che desideriamo ma resteranno irraggiungibili. Ma neanche i pensieri sono liberi. Quante persone sono influenzate da pensieri impuri, da odio e rabbia, ira e gelosia, invidia e malcontento. Rousseau non aveva torto quando affermava: «L'uomo è nato libero eppure giace ovunque in catene.» La libertà non significa essere come si vuole essere, intrappolati nell'egoismo e nell'orgoglio. No, libertà significa essere come si deve essere. Finché il cuore non è libero di amare, di perdonare, di essere allegro, generoso, amichevole e attraente e finché non ci liberiamo da noi stessi, non saremo liberi. In realtà è il peccato che ci impedisce di essere quello che dovremmo essere. Il peccato ci ha reso suoi schiavi, e per questo non siamo liberi! In Giovanni 8,34, il Signore Gesù dice: «In verità, in verità vi dico che chi commette il peccato è schiavo del peccato.» (Giovanni 8,34) La vera libertà viene dal di fuori e ci può essere donata solo nel perdono. Gesù Cristo ci dà questa libertà, non una libertà politica e immorale, ma una libertà spirituale che ci libera da noi stessi e ci lega a Lui. Ci libera da tutte le leggi religiose, in modo che possiamo vivere nella legge del Suo spirito. Gesù Cristo è morto inchiodato alla croce ed è risorto. Egli ha tolto alla morte il suo potere e ha dato libertà! Giovanni scrive al riguardo: «Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi» (Giovanni 8,36).
E 2 Corinzi 3,17 dice: «Ora, il Signore è lo Spirito; e dove c'è lo Spirito del Signore, lì c'è libertà.» Gesù tuttavia si spinge più in là, va oltre e collega la verità con la libertà. Conoscere la verità è sinonimo di libertà. Secondo Gesù, l'uomo è libero se conosce la verità. "Conoscerete la verità e sarete uomini liberi" dice Gesù nel Vangelo.
La libertà che Gesù ci offre non è la libertà di fare ciò che si vuole, non è la libertà di abortire o di uccidere, ma è la libertà dal peccato, (se non crediamo che Lui è, moriamo nei nostri peccati). La libertà di Gesù è la libertà di amare. La verità quindi non è altro che la libertà di amare chi si vuole a cominciare dalla propria vita.
Fratelli, siete stati chiamati a libertà. Purché questa libertà non divenga un pretesto per vivere secondo la carne, ma mediante la carità siate a servizio gli uni degli altri. (Gal 5,13).

Concludendo, al fine di sentirci veramente liberi, mi è piacevole ricordare e ripetere le parole di Victoria Díez che Maria Serafina ha già citato: “¡Ánimo compañeros, qué la vida puede más!”  "Coraggio compagni, ché altro può la vita!" “Coraggio, vedo il cielo aperto”.



Pino, 25 settembre 2014

 

Anche tu puoi inviare una tua riflessione o un tuo contributo tramite la nostra e-mail: clicca qui!

 

Clicca qui per leggere il testo sulla LIBERTA'